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Neuromarketing 2 – Emozioni: quando sensi e vendite vanno a braccetto

Nel retail, non basta una vetrina perfetta o un prezzo competitivo: il vero asso nella manica è creare un’esperienza multisensoriale capace di far scattare emozioni positive e… uno scontrino un po’ più alto.
Oggi parliamo di 3 strategie di neuromarketing emozionale già usate con successo da grandi brand, ma adattabili anche a negozi medio-piccoli.

1. Profumi ambientali: il naso guida il portafoglioNon è solo leggenda: l’olfatto è il senso più legato alla memoria e alle emozioni. Un profumo ben studiato in store può:
  • Far percepire l’ambiente più accogliente
  • Spingere i clienti a fermarsi di più
  • Aumentare fino al 15% lo scontrino medio (dato rilevato da ricerche sul retail sensoriale)
Esempio pratico: un negozio di abbigliamento sportivo può diffondere note fresche e agrumate per comunicare energia e dinamicità, mentre una boutique di lusso può scegliere profumi caldi e avvolgenti per trasmettere esclusività.
Tip per piccoli retailer: evita profumazioni troppo forti o invadenti, meglio un aroma leggero ma riconoscibile.

2. Musica e tempo di permanenza: il ritmo delle vendite. La musica non serve solo a “riempire il silenzio”: modula il comportamento d’acquisto.
  • Ritmi lenti → invitano a muoversi con calma e osservare di più (ideale per boutique o arredamento)
  • Ritmi veloci → trasmettono energia, favorendo acquisti rapidi e impulsivi (perfetto per fast fashion o accessori)
Uno studio ha dimostrato che, scegliendo la musica giusta, i clienti possono restare fino al 30% più a lungo nello store. E più tempo = più possibilità di vendere.
Tip bonus: crea una playlist coerente con il brand e aggiornata di frequente: il cliente abituale se ne accorge e apprezza.

3. Caso studio: un brand e l’ASMR che conquistaL’ASMR (Autonomous Sensory Meridian Response) è quella sensazione di rilassamento e piacere che alcune persone provano ascoltando suoni delicati e ripetitivi (sussurri, fruscii, tocchi leggeri).
Un noto brand di cosmetici coreano ha creato una campagna social con video in cui i prodotti venivano aperti, toccati e applicati solo tramite suoni reali, senza musica. Risultato?
  • +40% di interazioni sui social
  • Aumento delle visite in negozio nei giorni successivi alla campagna
Perché funziona: l’ASMR coinvolge emotivamente, abbassa lo stress e aumenta la propensione all’acquisto, soprattutto in settori legati al benessere e alla cura di sé.

Conclusione
Il neuromarketing emozionale non è una magia per pochi eletti: anche un piccolo negozio può usare profumo, musica e stimoli sensoriali per creare un ambiente che inviti a comprare. L’importante è farlo in modo coerente con il proprio brand e senza eccessi.
Tips veloci per emozionare e vendere di più
  1. Scegli un profumo “firma”. Un aroma leggero e coerente con il brand: deve far dire al cliente “qui mi sento a casa”, non “qui manca solo il deodorante per ambienti del supermercato”.
  2. Adatta la musica alle ore della giornata. Mattina → ritmi più energici per svegliare.  Pomeriggio → suoni più morbidi per rallentare e far curiosare.
  3. Gioca con le stagioni. Profumo di cannella a Natale, agrumi d’estate, note floreali in primavera: piccolo cambio, grande impatto emotivo.
  4. Inserisci un “momento wow” sensoriale. Un angolo con tessuti da toccare, un display con materiali naturali, un packaging che “scricchiola” in mano… più sensi attivi = più ricordo.
  5. Sperimenta mini contenuti ASMR sui social. Registra l’apertura di un pacco, il fruscio della carta, il click di una chiusura: breve, autentico, irresistibile.
 

Vedi anche: https://www.masierovetrine.com/news/polisensorialita_.htm

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Questo articolo è stato realizzato con la collaborazione di Intelligenza Artificiale.