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Il parere del Farmacista sul Visual Merchandising

Dopo la pubblicazione, la scorsa settimana, dell'articolo " VISUAL MERCHANDISING IN FARMACIA" (https://www.masierovetrine.com/news/vetrine-in-farmacia.htm) ho ricevuto alcuni pareri di farmacisti che condido con voi.
Emerge chiaramente che è molto sentita l'importanza del Visual, anche nel particolare ambiente rappresentatto da Farmacie, Parafarmacie, Erboristerie.

 “La parola al farmacista e consulente marketing per le farmacie Francesco Zanetti” (https://www.linkedin.com/in/francesco-zanetti/)
 In farmacia tutto è comunicazione: dall’insegna che dà sulla strada, al modo in cui sono disposte le scatole di prodotto sugli scaffali; dalla vetrina fino a come si presenta il farmacista al banco.
 La comunicazione definisce il tuo brand e il visual merchandising ne è uno dei tasselli più importanti perché catalizza tutte queste informazioni e le rende armoniche tra loro al fine di garantire al cliente un’esperienza di acquisto degna di essere vissuta, e non bypassata da un acquisto online.
 
Ma facciamo un passo indietro.
 Abituiamoci a non considerare le diverse zone della farmacia come entità indipendenti, ma facenti parte di un unicumcomunicativo al servizio del cliente e del farmacista.
 
Quando parliamo di comunicazione non dobbiamo intendere un’attività volta a forzare il cliente ad acquistare ciò di cui non ha bisogno; al contrario significa fornirgli tutte le informazioni che possono essergli utili ad esprimere, dalla comunicazione online, passando per la vetrina fino ad arrivare al banco, e risolvere, un’esigenza latente.
 
La vetrina è il primo punto di contatto offline tra il cliente-paziente e farmacia, ed è per questo che la sua composizione e la selezione dei prodotti al suo interno sono così importanti.
 
I prodotti inseriti in vetrina sono frutto di un ragionamento che si basa sulle esigenze stagionali e su strategia di breve termine.
Quale prodotto o linea mi interessa spingere? Cosa voglio comunicare ai miei clienti o potenziali clienti? Sono alcune delle domande che devo farmi prima di allestire l’esposizione. 
Queste logiche sono guidate non solo dall’obiettivo che si da il farmacista, ma anche dalle caratteristiche del prodotto come marginalità, rotazione, valore del prodotto.
 Allo stesso modo anche la selezione dei prodotti, ed il loro posizionamento, all’interno della farmacia devono essere frutto di un’analisi del sell-in e sell-out che ci porterà a posizionare determinate referenze i punti più o meno strategici del punto vendita.
 
Ecco che se noi conosciamo quali sono i flussi all’interno del punto vendita e le zone calde o fredde possiamo adattare l’esposizione sulla base di queste informazioni e migliorare le performance dei prodotti esposti.
 Non esiste un punto vendita in cui abbiamo il 100% di zone calde, e a ben vedere è meglio così. Sarebbe irrealistico pensare di inondare il paziente-cliente con molte  informazioni senza perdere velocemente la sua attenzione. Meglio invece sfruttare quei 3-4 punti caldi della farmacia per proporgli referenze che ci interessa spingere, salvo poi operare una rotazione in modo da farlo venire in contatto con più prodotti possibili.
 Non fate l’errore di pensare che l’allestimento di un buon visual o della sola vetrina sia solamente una questione di buon gusto. C’entra anche quello certamente, ma anche la creatività corre su regole ben precise e analisi dei dati a cui poi fa seguito estro e passione. 


G.R. FARMACIA
 Le vendite per la maggior parte in farmacia sono fatte dal farmacista.
Questo però non toglie che il cliente durante l’attesa puoi servirsi da solo, o se non si serve da solo può essere attirato da qualcosa presente sugli scaffali o “nel percorso” fino a banco.
Nell attesa il cliente deve essere rilassato e quindi l’ambiente farmacia deve saper accogliere chi entra. Negli scaffali la merce deve essere ordinata, e deve attrarre. Bisogna creare delle macchie di colore, tanti pezzi per referenza e deve esserci abbondanza di prodotto. No tanti singoli pezzi ma meglio poche referenze con tanti pezzi. Il cliente è attratto dal colore, non legge cosa c’è scritto sulla scatola. Esporre prodotti conosciuti, perché il cliente è “ignorante” e non conosce le cose più tecniche.
Il prezzo deve essere ben visibile e nel caso sia presente un offerta questa deve essere evidenziata( cartello prezzo più grande e colorato)
Nella zona vendita ci sono zone che vendono di più in base alla posizione; qua devono essere posizionati gli alto vendenti e possono anche ruotare in base alla stagionalità.
La vendita tante volte inizia dall esterno, con una comunicazione coerente. In vetrina deve essere comunicato il prodotto/brand, all interno deve essere ben evidenziato ciò che è presente in vetrina ed eventualmente può essere ripreso con una comunicazione a banco.

PARAFARMACIA FAVARIN - CITTADELLA      (https://www.instagram.com/parafarmacia.favarin)
 Nella mia esperienza di farmacista è stato chiaro da subito che la disposizione della merce nel negozio e le vetrine potessero essere un potente mezzo di comunicazione con i miei clienti. 
 Abbiamo iniziato a curare meglio questo aspetto e , grazie ai consigli di Mario Masiero, abbiamo potuto misurare da subito quanto un'esposizione funzionale fosse utile per noi e per i clienti.
 
Abbiamo degli scaffali che seguono una rotazione stagionale altri con un allestimento continuativo.
Teniamo sempre esposti i prodotti di maggior uso. Spesso accade che ci vengano richiesti proprio perché il cliente, nel vederli, si è ricordato di averne finito le scorte casalinghe.
 
Le vetrine nel nostro caso hanno un ruolo marginale e le utilizziamo principalmente per le comunicazioni come orari e promozioni, ma sono molto utili per ricordare al cliente i marchi trattati.