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Il METAVERSO visto da chi lo usa

ROBERTO ZANON PhD in Design e Architetto, ha insegnato nelle Università di Firenze, Padova, Venezia ed è docente di Design all’Accademia di Belle Arti di Venezia. È stato visiting professor presso alcune Università asiatiche, europee e sudamericane. Ha pubblicato una serie di libri sul progetto e scrive di design per alcune riviste italiane ed estere. Da alcuni anni focalizza il suo interesse e le sue sperimentazioni sul progetto nell’ambito del gioiello contemporaneo di ricerca. Sito web: robertozanon.wordpress.com / Instagram: @xgredar

- Roberto, noi ci siamo conosciuti online, grazie ad un articolo su Linkedin relativo ad una tua realizzazione sul Metaverso https://bit.ly/3Olf9rX
Vuoi descriverla?
 
La mostra allestita nel metaverso si intitola "The Platonic Volumetric Rings" e accoglie il progetto di cinque anelli appartenenti alla serie dei "gioielli volumetrici" che ho disegnato. 
La ricerca sui "gioielli volumetrici" è lo studio della forma che da bidimensionale diventa tridimensionale. L'attenzione è spostata sulla definizione di uno spazio preciso e stereometrico che, grazie alla precisione del taglio, permette di comporre con precisione un volume, vuoto e con dettagli costruttivi all'interno, ma percettivamente definito all'esterno. Il tutto "confezionato" senza l'uso di colla ma solo con l'incastro. 
La prima serie di gioielli volumetrici - fulcro della mostra nel metaverso - è dedicata all'anello e guarda ai cinque solidi platonici.
La mostra è l'occasione per vedere questi cinque anelli in un ambiente "pentagonale" appositamente progettato per la mostra. Gli spazi sono dilatati e "galleggianti", rispettando la possibilità di muoversi "bruscamente" da una parte all'altra che è propria dell'ambiente virtuale. 
L'esposizione è da visitare anche al "piano superiore" dove sono raccolti i disegni costruttivi degli anelli esposti.
All'interno della mostra, nella sfera posta al centro della "piazza", c'è anche la possibilità di teletrasportarsi  in un secondo luogo; uno spazio appositamente creato per l'approfondimento che "spiega" i presupposti  dei "Platonic Volumetric Rings". 
C'è poi un ulteriore teletrasporto ad una "mostra nella mostra", con una serie di altri gioielli volumetrici. Sono sette anelli e una  collana con accluso un bracciale. La sfera del teletrasporto è "infossata" nella piazza centrale. 
Qui il metaverso progettato ha generato un ambiente roccioso, come metafora del volume, però sgravato dal peso. Le rocce sono infatti traforate e permeabili parzialmente alla vista. In più tutto fluttua nell'aria, trasmettendo la sensazione di leggerezza.
 
- Mi pare di capire che siamo ancora in una fase iniziale di sviluppo, anche se ormai molti Brand si sono buttati a capofitto in questo mondo strano.  
Secondo te, possiamo arrivare in tempi relativamente brevi ad una fase che permetta un utilizzo più diffuso di queste tecnologie anche da parte di attività commerciali/di servizi?
 
Non lo so perché sono tematiche di cui ho solo una conoscenza superficiale. Per il momento vedo sicuramente delle potenzialità nell'ambito delle esposizioni delle opere. Infatti in piattaforme tipo Spatial.io creare un ambiente virtuale in cui esporre lavori artistici o foto è molto semplice e diretto. Si crea cioè una cornice "tridimensionale" per poter fare vedere i propri lavori evolvendo il concetto del portfolio pubblicato sul convenzionale sito web.
 
- Se dovessimo fare un elenco di caratteristiche positive e negative, come lo imposteresti?
 
Il negativo è legato a tutte le problematiche del virtuale. Ma io mi soffermerei sugli eventuali vantaggi, visto che poi entrare nel metaverso è una scelta e non un obbligo. Quindi direi di prendere ciò che di positivo offre il sistema sapendo che ovviamente non sono tutte rose e fiori :-)
 
- L’esplorazione di tecnologie e forme di comunicazione innovative va a braccetto, a mio avviso, con l’arte e l’insegnamento: secondo te è prematuro o al contrario stimolante?
 
Si punta molto ad utilizzare il metaverso anche per l'insegnamento. Anche la pubblicità che stanno facendo in televisione mi sembra voglia sottolineare questo aspetto. Non lo so, forse, però al momento non vedo dei vantaggi evidenti. Io ho iniziato a fare da un paio di anni anche lezioni online e devo dire che non mi trovo male, anzi ci sono sicuramente dei benefici, quanto meno nell'ottimizzazione dei tempi e degli spostamenti. Per ora però non riesco a vedere, rispetto ad una lezione online, il vantaggio di spostare il tutto nel metaverso dove ci sarebbero tanti avatar-studenti. Però forse bisognerebbe provare per capire meglio le potenzialità che si vengono a creare facendo delle prove. Ho visto che vengono organizzati del convegni virtuali nel metaverso e quindi forse qualcosa di positivo da salvare evidentemente c'è.
 
- A tuo avviso, in conclusione, il METAVERSO sarà accessibile in tempi brevi ad un pubblico abbastanza numeroso, oppure dovranno prima essere risolti costi e complessità?
 
Beh, sicuramente dipende dalla contingenza. Hai visto con la pandemia l'accelerata che è stata data a tutti i sistemi di connessione e anche alle nuove abitudini che sono nate nei confronti delle videochat. Quindi o prima o dopo io penso che il pubblico numeroso ci sarà, è inevitabile, però non ho gli strumenti e le competenze per dirti le tempistiche. Certo è che i visori 3D, per esempio, hanno già un costo relativamente basso e quindi una tecnologia complessa e immersiva come quella è già a disposizione di un grande pubblico,
 
A proposito di metaverso ti segnalo la trasmissione Melog del 9/11/22 di Gianluca Nicoletti (che a me piace molto come autore radiofonico):
MELOG - IL PIACERE DEL DUBBIO 09/11/2022
Come utilizzeremo concretamente il Metaverso?
 
Ti segnalo poi questo libro che forse ti interessa (anche se io ho letto solo la piccola introduzione: