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Perché “luci dinamiche”

L’idea è semplice: le luci non stanno sempre al 100%. Quando la zona è vuota tengono una luminosità di base (circa 20–30%); quando passa qualcuno, salgono per pochi secondi (80–100%) e poi scendono lentamente. Il risultato è un richiamo naturale in vetrina e all’ingresso, con un uso più intelligente dell’energia.  
Esempi rapidi:
  • Vetrina su strada: un passante si avvicina e la scena “respira”.
  • Ingresso negozio: la luce guida lo sguardo verso dentro.
  • Isola promo: il punto in cui vuoi vendere di più “si accende al momento giusto”.
  • Camerini: luce morbida quando vuoti, più piena quando entrano le persone.  

Dove partire 
  1. Vetrina: è il tuo cartellone. Qui l’effetto dinamico fa la differenza.
  2. Ingresso/corridoio: crea un percorso visivo verso le aree chiave.
  3. Tavolo promozioni: se vuoi spingere un bundle o una novità, è qui.
  4. Camerini: comfort percepito = tempo in più = più probabilità di acquisto.  

Quali sensori usare (senza tecnicismi inutili)
  • PIR (infrarosso): economico e affidabile per vetrine/ingressi.
  • Microonde (radar): più sensibile; va tarato per non attivarsi sul marciapiede.
  • ToF/LiDAR: “vede” la distanza; utile per scaffali e nicchie puntuali.
  • Barriera o tappetino: si attivano quando qualcuno varca un punto preciso (ingresso).
Settaggi consigliati: ritardo spegnimento 10–30 secfade-in (apertura) ~1 sec, fade-out (chiusura) 2–4 sec.  

 
Come impostare le scene (step-by-step)
  • Scena “Riposo”: mai buio totale; tieni 20–30%.
  • Scena “Passaggio”80–100% per pochi secondi quando il sensore rileva movimento.
  • Transizioni morbide: niente effetto “flash”; salita e discesa graduali.
  • Canali separati: vetrina / ingresso / promo su comandi diversi per calibrare ogni zona.  

Errori comuni da evitare
  • Acceso/spento secco: sembra un antifurto, dà fastidio.
  • Sensore ipersensibile: si attiva con chi cammina lontano.
  • Zero luce di base: comunica chiusura o insicurezza.  

Checklist pronta all’uso
  • Zone e potenze annotate
  • Sensore scelto e tarato
  • Driver dimmerabile compatibile (0–10 V / DALI / PWM)
  • Scene impostate: Riposo %Passaggio %tempi
  • 3–7 giorni di prova con micro-correzioni
  • Lettura kWh e confronto prima vs dopo  
 
FAQ rapide 
Quanta luce tenere in “riposo”?  Di base 20–30%: comunica apertura e sicurezza senza sprechi. Regola in base alla tua via e alla finitura dei prodotti.  
Qual è il sensore più semplice per iniziare?  In genere PIR o microonde. Il secondo è più sensibile: richiede taratura per evitare attivazioni fuori campo.  
Serve l’elettricista?  Se l’impianto non è già dimmerabile, conviene farti aiutare per collegare correttamente sensori e driver e creare le scene.
Quanto posso risparmiare?  Dipende da passaggi reali, potenza installata e ore di accensione. Il metodo con misura dei kWh ti dà il dato preciso sul tuo caso.  
 
Conclusione
Luci che si alzano quando serve e restano basse quando non serve: esteticamente più vive, operative più intelligenti. Con due scene semplici e un sensore ben regolato ottieni un effetto elegante e misurabile, senza complicazioni. La parte importante non è promettere: è misurare.  

Ascolta il PODCAST:  https://open.spotify.com/episode/6riMCtVhu1s2ijqmBKZvcN

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