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Vetrine di gioelleria-orologeria

Sfatiamo un mito: il fatto che la merce esposta sia costosa non implica che la vetrina sia ben fatta!

Spesso, ad una visione superfiale delle vetrine della nostra città, associamo un concetto: costoso = bello. Comprensibile, ma decisamente errato !!

Un conto è il valore -in euro- degli oggetti esposti, un altro conto è che siano esposti bene, in maniera equilibrata, nella giusta quantità (altra nota dolente !!).
Le regole dell'esposizione in vetrina (e quindi della percezione e relative sensazioni per chi quarda quella vetrina) sono semplicissime... e crudeli (e, aggiungo, uguali per TUTTE  le merceologie).

Se la tua vetrina non è ben realizzata, lo è anche se esponi orologi da migliaia di euro !!
Se la tua vetrina è equilibrata e ben fatta, lo è anche se esponi bigiotteria del valore di pochi euro !!

Quindi, le solite regole: quantità equilibrata di merce, esposizione a gruppi omogenei, punto focale ben chiaro, spazi "vuoti" tra un gruppo e l'altro (non lo lo ripeteremo mai abbastanza: fanno "respirare" la vetina e permettono una migliore percezione), corretta illuminazione e...perchè no?... un pò di provocazione/pazzia/stranezza.
Vedi nelle foto ad esempio i gioielli posizionati sul caspo di banane o gli orologi indossati sui guanti di gomma da impresa di pulizie.

E' doverosa una considerazione: ovviamente questi sono eccessi espositivi, ma d'altro canto, a cosa serve la vetrina se non a scatenare la curiosità?
E' assodato un concetto: si dovono padroneggiare bene le regole, per potrle poi... trasgredire !!
La curiosità anticipa interesse ed eventuale acquisto: ricordiamo l'acronimo di Marketing A.I.D.A. ( Attenzione, Interesse, Desiderio, Acquisto ).

Cerchiamo di vedere la nostra vetrina non tanto come uno spazio dove posizionare quanta più merce possibile, ma piuttosto come una possibilità di creare un'ambientazione o di raccontare una storia (il famoso storytelling di cui tanto si parla). Lasciamo sfogare la nostra fantasia... magari non in tutti gli allestimenti, ma ogni tanto prendiamoci delle libertà artistiche senza pensare "chissà cosa dirà la gente" (paletti ed autolimitazioni che ci poniamo da soli: magari invece alla "gente" potrebbe piacere !!)